Il fidanzamento
1962 – Quando uscivamo soli, andavamo a fare commissioni in giro per Torino, o facevamo lunghe passeggiate al Valentino o in collina e qualche giro in barca sul Po; in quei due anni e mezzo, non siamo mai andati al cinema, soli. Parlavamo moltissimo, discutevamo, facevamo progetti di vita, ci dicevamo tutto il nostro entusiasmo per quell’amore che insieme stavamo costruendo e fortificando. Anche a quei tempi era abbastanza raro questo modo di vivere il fidanzamento, ma la regola fondamentale che avevamo imparata dai nostri genitori, sia lei sia io, era che anche nell’intimità ci si doveva limitare a ciò che si sarebbe potuto fare in presenza dei familiari. Una regola d’oro che costava fatica seguire, ma che anche nella fatica fummo felici di osservare sempre, grazie alla purezza e alla fermezza di Anna Maria e all’aiuto di Dio. E sono convinto che fu una grandissima fortuna per il nostro amore di allora e per tutta la nostra vita coniugale, quando fu ancor più importante e più duro vivere la castità.
Il perdono del tradimento di Paolo durante il servizio militare
… Dieci mesi dopo il nostro fidanzamento mi innamoro di un’altra ragazza (!!!) e precipito in una profonda crisi spirituale… Dopo alcune settimane tronco la nuova relazione, che ha rovinato il “paradiso” in cui credevo di vivere, e ovviamente decido di troncare anche il fidanzamento con Anna Maria… Aspetto la fine dei suoi esami e corro a Torino e le racconto tutto… Anna Maria rimane silenziosa mentre io parlo (probabilmente prega lo Spirito Santo chè le suggerisca che cosa fare) e quando io finalmente taccio e faccio per andarmene, mi dice queste precise parole: “Paolo, non voltarti indietro a guardare il passato; abbiamo tutta la vita davanti a noi, a cui guardare, insieme”… Quella giovane donna (non aveva ancora 23 anni), nel momento in cui viene a conoscere l’offesa recatale dal suo fidanzato col tradimento, anziché piangere o adirarsi o reagire con freddezza, gli offre il suo perdono: un perdono pieno, totale, senza riserve, senza minacce; non gli dice “guarda però che se capita ancora…”. No, lo perdona e basta: “abbiamo tutta la vita davanti a noi, a cui guardare insieme”. Sono passati cinquant’anni da quel giorno e ancora sono stupito. Anna Maria mi perdonò quel giorno come perdona il Signore… il Signore è felice di perdonare i nostri peccati, il Signore ci ama immensamente, il Signore sa che il suo amore può raddrizzare il nostro cammino e renderci felici. Così ha fatto Anna Maria, a imitazione di Gesù. Non c’è davvero da stupirci se per lei parliamo di santità…
Regole d’oro per il matrimonio
Far la pace ogni giorno. Il nostro matrimonio è, per entrambi, fonte quotidiana di gioia; i caratteri, pur diversi, si plasmano senza troppa fatica, per consentire la crescita dell’amore ed una comunione spirituale sempre più forte.
Oh, ragazzi, capita anche a noi di fare un piccolo litigio ogni tanto, in questi primi tempi di matrimonio, ma molto raramente e sempre con moderazione; una sola volta Anna Maria si è indispettita tanto da buttare un piatto per terra (!): per colpa mia, della mia ironia, lo riconosco. Però seguiamo una regola d’oro, stabilita durante il fidanzamento: non terminiamo mai la giornata senza aver fatto la pace, con sincerità e convinzione. E dire che a me piaceva tenere il broncio per giorni e giorni! Ma su Anna Maria non fa effetto; che gusto c’è nel fare il muso se l’altro non se la prende? Tanto vale non farlo. Così possiamo pregare insieme, prima di andare a letto, sempre, ogni giorno.
Il bacio al ritorno dal lavoro. C’è anche un altro “segreto” nel nostro amore, un sistema escogitato da Anna Maria per andare sempre d’accordo. Ancora fidanzata, mi aveva promesso di venirmi incontro sulla porta di casa con un bacio, ogni sera, al mio rientro dopo il lavoro. E ogni giorno viene, sorridente, forse anche stanca, interrompendo il lavoro che sta facendo, talora con un po’ di fretta perché ha la cena sul fuoco, ma viene sempre a salutarmi sulla porta di casa con un bacio. È come se dicesse: “Paolo, anche oggi ti scelgo, anche oggi ti sposo, anche oggi voglio fare con te un passo verso la pienezza dell’amore, che è Cristo Signore”. (e così ha fatto per tutti i 28 anni del nostro matrimonio, senza saltare un giorno!).
La prima vacanza da sposati, nella descrizione di Anna Maria
«Dare la gioia, diffondere la gioia. Ecco il tema per le ferie. Cercare innanzi tutto di possedere sempre la gioia, come ho detto poco sopra; gioia che è pace della coscienza, presenza viva di Gesù nel mio cuore, colloquio continuo con Lui. E quindi dare la mia gioia a Paolo, ad Adriana, a Carletto, a tutti quelli che avvicinerò. Per questo mi occorrerà molta carità e generosità; ma da vera Scolta e Capo dovrei riuscirci. Per aiutarmi penserò di essere in Route; vivrò dunque con lo spirito della Route». E il commento di Paolo: Ci riuscì, eccome ci riuscì, in quella vacanza e sempre. La sua gioia si comunicava agli altri col suo sorriso aperto, con la sua vigile attenzione, col suo ottimismo allegro e visibilmente convinto.
Ad Anna Maria piaceva molto giocare
Considerava l’attività ludica non soltanto un divertimento e quindi un beneficio per la salute, ma anche un’occasione per affinare la conoscenza e rafforzare l’amicizia col prossimo e – aspetto fondamentale – un tempo educativo insostituibile. Anche in questo campo, la sua formazione scout aveva inciso profondamente: apprezzava i giochi all’aria aperta, e il giardino di casa era stato voluto anche per questo; giocava lei stessa molto volentieri (la domenica e in vacanza) anche a giochi d’osservazione e di tattica, di memoria e di abilità; fra i giochi con le carte (riservati alle serate in montagna con gli amici) preferiva quelli dove si potesse ridere allegramente.