Il Signore ci doni di vivere quella fede, speranza e amore che hanno intriso di gioia la vita di Anna Maria.
(Card. Carlo Maria Martini, 2000)
La testimonianza della vita di Anna Maria, tutta dedicata al Vangelo, sarà di grande aiuto per molte persone.
(Card. Dionigi Tettamanzi, 2002)
Mi affascina la meravigliosa normalità del suo essere donna, sposa, madre, in una parola cristiana e cittadina dall’adolescenza alla morte.
(S.E. Mons. Giuseppe Anfossi, 1999)
Mons. Angelo Mascheroni, vescovo ausiliare di Milano: «Finalmente la vita di una sposa, di una mamma, proposta all’attenzione dei cristiani comuni»
Padre Mario Poli, del Centro di Spiritualità di Lonigo (Vicenza): «… Anna Maria è una figura che rapisce; …la figura di una donna forte, dinamica, ordinata e insieme dolce e sorridente, che affascina e lascia stupito chi l’incontra… una forte spiritualità personale e coniugale… Un ideale di donna da sposare; un ideale, però, che si presenta come una realtà concretamente vissuta e realizzata».
Suor Pier Laura Trombetta, missionaria della Consolata, Roma: «Ci troviamo di fronte ad una creatura eccelsa che ha saputo rispondere con amore gioioso e con tanto coraggio a Colui che per primo l’ha infinitamente amata colmandola dei suoi doni».
Riferisco ora le parole di don Giuseppe De Agostini, che era stato nostro parroco a Inverigo ed era stato anche in seguito, per molti anni, confessore di Anna Maria. Anche a lui, come a tutti gli amici e a coloro che l’avevano conosciuta bene, avevo chiesto un ricordo, una testimonianza che potesse aiutarmi a mettere insieme il mosaico della sua vita. Non mi rispose con uno scritto, ma mi telefonò; era il 18 luglio 1990 e quanto mi appresto a riferire lo traggo dalle frasi che annotai al termine della conversazione: «Lei mi chiede un ricordo di sua moglie, ma vede… lei sa che veniva spesso da me per la Confessione… e allora capisce… sono un po’ imbarazzato». Poi mi pare che quasi cambiasse tono, per terminare con sicurezza dicendo: «Anche se: siamo tenuti al segreto per i peccati, ma non per le virtù; e se vuole sapere il mio concetto della sua sposa, è questo: è stata una donna sempre santa; quindi possiamo invocarla perché ci aiuti».
Mons. Cesare Bonicelli, vescovo di Parma: «… Anna Maria ha preso sul serio e ha vissuto quel che lo scoutismo cattolico proponeva: la “via alla santità” da percorrere nelle strade della città, il desiderio di fare della propria vita tutto un servizio e tutto un dono… La vita di Anna Maria propone uno stile di vita umano e cristiano che parla al cuore di tutti».
Una lettera di Don Tarcisio Beltrame Quattrocchi, da Roma, nel novembre 2001: “Sono don Tarcisio, il primogenito di Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, che a ottobre saranno beatificati. Sono scout come te… Un mio amico di Salerno mi ha mandato il tuo libro su Anna Maria; l’ho letto e sono rimasto incantato. Posso anche dirti che la spiritualità di tua moglie somiglia molto a quella di mia madre. Sarei contento se tu venissi a Roma per la beatificazione. E voglio dirti un’altra cosa: non fate lo sbaglio che abbiamo fatto noi, che dicevamo: “Lo sappiamo che i nostri genitori sono santi, non serve che vengano beatificati”. Così abbiamo ritardato la causa. E invece poi l’abbiamo capito, che queste cose servono, fanno bene alla gente, alla Chiesa. Te lo raccomando: non intralciate il cammino verso la beatificazione di Anna Maria.” Paolo andò a Roma per la solenne cerimonia della beatificazione, avvenuta il 21 ottobre 2001. E dopo qualche settimana ricevette una foto dei nuovi beati e un biglietto stampato con due frasi di ringraziamento per la partecipazione, in calce al quale c’erano, scritte a mano, queste parole: «Che presto tocchi anche a voi questa gioia. Un abbraccio, Don Tar»
Mons. Dante Lafranconi, Vescovo di Cremona, 3 aprile 2004: “Sono lieto che la conoscenza di Anna Maria aiuti molte persone a riscoprire la santità nel quotidiano. Che è poi l’unica santità. […] La testimonianza di sante famiglie è una frontiera su cui si gioca la vita cristiana e il futuro della Chiesa.”
Don Roberto Davanzo, Milano, 12 gennaio 2008 (direttore della Caritas Ambrosiana): “[…] Una santità possibile a tutti: questo mi pare il grande messaggio di Anna Maria, una santità che altro non è che la pienezza della nostra umanità, il gusto di una vita vissuta fino in fondo nel far felici gli altri. In questa stagione segnata da un individualismo che ci riempie di paura e che ci fa ripiegare sulla presunzione che si possa essere felici curando solo il nostro interesse, la figura di Anna Maria si pone come una sorridente e simpatica provocazione.”
Fratel Daniele Palumbo F.d.D, Vigliano Biellese (Biella), 16 ottobre 2005 (superiore della comunità monastica dei F.d.D. di Vigliano Biellese): “Anna Maria ci ha testimoniato con la sua vita quanto disse Leon Bloy: «La Gioia è segno infallibile della presenza di Dio».”