Stella Pozzoli Nogherot

Vogliamo compartecipare quello che Anna Maria ha lasciato a Giannino e a me, proprio come coppia; e abbiamo intitolato la nostra testimonianza così: “La bellezza dell’incontro”, poiché la molla di quanto abbiamo fatto nella vita è stato proprio questo. Che cosa ha insegnato Anna Maria a noi due? Io ho conosciuto Anna Maria 43 anni fa: conosciuta durante una passeggiata in un bosco insieme alle sue bambine. Noi eravamo giovani sposi alla ricerca di qualcosa; non ci bastava lavorare, pregare in casa, e in parrocchia non trovavamo niente; i nostri pochi amici non erano sulla nostra stessa linea di ricerca. È stato provvidenziale quell’incontro nel bosco, e così tutti gli altri che sono seguiti; da sùbito sembrò che ci conoscessimo da sempre.

Che cosa aveva di speciale Anna Maria? Quando parlava ad una persona, non faceva tanti giri di parole, andava dritta al nocciolo, testimoniava subito la gioia della sua vita nella fede in Cristo. Quello che lei ha passato a noi due è stato proprio questo, quasi come un’impronta: «Qualsiasi cosa ci accada, qualsiasi persona incontriamo, nulla è “per caso”; e sempre, a tutti, dobbiamo dare speranza». È stato un insegnamento forte, che poi ci ha aiutato, per esempio per l’affido (che abbiamo fatto nello stesso tempo, noi e loro). E ci diceva che pregava molto per quell’intenzione; ci diceva che può sembrare di sciupare il tempo pregando quando ci sono tante cose da fare, e invece no, perché quando si è sereni dentro si lavora bene e alla fine della giornata ci si accorge che si è fatto tutto il necessario.

Anna Maria non era perfetta; col tempo abbiamo conosciuto anche le sue debolezze; però una cosa è certa: la sua fede in Cristo era talmente grande, che qualsiasi cosa, i suoi sacrifici e le sue sofferenze, non li ha mai fatte pesare agli altri, perché non avevano la forza di renderla triste. Per noi era un grande esempio. E faceva attenzione a tutti quelli che incontrava, perché tutti erano importanti per lei… «C’è una coppia in crisi, in difficoltà; che cosa possiamo fare?» poteva dirci, per esempio, dopo un incontro… Ci ha insegnato ad essere attenti a tutte le persone che incrociano la nostra vita: un insegnamento ben utile per il mio lavoro nei consultori, dove si vengono a conoscere tante storie dolorose, tanti casi difficili, non soltanto di sbandati, ma anche di persone cristiane. Il compito nostro non è tanto di risolvere i problemi, ma soprattutto di dare speranza, far capire che anche nelle difficoltà la vita è bella….

Nella nostra vita abbiamo conosciuto tre donne importanti: Anna Maria è una di queste, con Gigliola e Tiziana (morta da qualche giorno): tre donne che ci hanno mostrato con diverse sfumature una fede vera, e ci hanno aiutato a vedere sempre il lato positivo di ogni avvenimento.

 

Giannino Pozzoli

A partire da quell’incontro ricordato da Stella, per vent’anni abbiamo in un certo senso “vissuto” con Anna Maria: vicini di casa, nella stessa parrocchia e poi nella scuola: consigli di Circolo e d’Istituto. È stata una meraviglia. La semplicità con la quale ci faceva fare le cose, anche le più difficili, era stupefacente: ci spronava e convinceva con parole che venivano davvero dal profondo del cuore. Certamente, quello che noi abbiamo visto fare da Anna Maria non è nemmeno da proporre, perché fai fatica anche soltanto a dire tutto quello che ha fatto.

Una cosa però la voglio dire: tutta la sua vita, almeno da quando l’abbiamo conosciuta noi, è stata la vita di una persona — moglie e madre — proiettata in una tensione verso la santità, che sia riuscita a raggiungerla o no, non spetta a me dirlo, però la tensione era quella: verso una santità, non fatta di miracoli, ma una santità quotidiana, di vita vissuta. A volte mi domando: Anna Maria è un esempio imitabile, ma perché io faccio tanta fatica a imitarla? Probabilmente perché non riesco a pregare come e quanto pregava lei. Anna Maria è vissuta santamente; e questo ci dice che deve essere possibile anche a tutti noi.