Il Padre Celeste crea le anime e le manda sulla Terra. Spesso ne invia qualcuna dotata particolarmente perché sia di esempio. Tra queste, sicuramente Anna Maria.
Dal libro di Paolo, dalle lettere e da qualche esperienza personale si sa che Anna Maria pregava molto e bene.
Dalle semplici invocazioni a tavola prima dei pasti, alle letture spirituali e alle meditazioni che duravano anche due ore al giorno. In ogni momento si teneva unita al Signore, mentre svolgeva le sue occupazioni quotidiane. Diceva che si può pensare a Lui «anche quando si sbucciano le patate e quando si cucina».
Prima di darsi da fare per aiutare concretamente qualcuno (è stata un modello di carità e di accoglienza) pregava e telefonava agli amici per essere coadiuvata nel chiedere aiuto al Signore.
Fin da prima del matrimonio aveva composto una preghiera da recitare con il marito, ed anche quella fu una pratica quotidiana.
La preghiera comunitaria per eccellenza era la S. Messa. Nei giorni feriali, al pomeriggio, nella chiesetta di S. Biagio a Bigoncio, la si notava pienamente consapevole dell’ineffabile presenza del Signore nell’Eucaristia. Iddio, lo adorava veramente.
Ricordando Anna Maria, oggi, quello che fa godere maggiormente, più di ogni altra cosa, è comprendere che lei non si è innamorata della preghiera quando è entrata nello scoutismo, o quando ha incontrato Paolo, o quando ha iniziato a partecipare ai Gruppi Familiari; Anna Maria è sempre stata così, sin da bambina, perché innamorata di Gesù, perché era un’anima privilegiata, anche se segni, lievi segni nella sua vita dicono che la perfezione completa e totale la si raggiunge solo nella Gloria, quando, come dice San Paolo, «vedremo Dio faccia a faccia, così come Egli è».
Da lei ho imparato a mettere alla base di ogni azione, di ogni attività, la preghiera. Ho capito che per godere la pace vera, pur in mezzo alle immancabili tribolazioni della vita, occorre pregare assiduamente, con devozione e con fede. Ho capito che per aiutare efficacemente il prossimo non c’è di meglio che stare uniti a Dio, fare la sua volontà, anche quando costa, perché solo Lui è Provvidenza e Misericordia.
Concludendo: valorizziamo questa felice ricorrenza per meditare su quanto San Paolo ha scritto ai Romani: «Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera». Proprio come faceva Anna Maria, che era anche devota della Madonna e recitava il Rosario e il Magnificat.